Purtroppo la malasanità continua a colpire in Italia. Un'altra povera donna di 40 anni è morta a fine agosto, nell'ospedale Papardo a Messina. Dopo otto mesi di coma sopravvenuto durante il parto, il 31 dicembre dell'anno scorso. 


I carabinieri hanno sequestrato, su ordine del sostituto procuratore di Caltanissetta, tutti i referti degli esami e i fogli di terapia, ma certo tutto questo non servirà a far tornare in vita una madre.

Ma è ancora possibile tutto questo in un paese che vorrebbe dirsi civile? Si può morire in questo modo? E' ancora possibile tollerare queste vittime di malasanità? E magari si continuerà a dare la colpa al singolo medico, al singolo infermiere, mentre è evidente che la vera responsabilità e' del "sistema salute" italiano, degli sprechi, della corruzione, degli ospedali fatiscenti e non attrezzati, del nepotismo. 


Cosa è possibile fare per migliorare la situazione? Purtroppo ben poco, se non impegnarsi a denunciare personalmente tutte le situazioni di malasanità di cui ci troviamo a essere testimoni, nella nostra vita quotidiana. Senza far finta di non vedere, per inerzia.


E cosa si può fare per ottenere giustizia? Anche qui non molto, si può ottenere il risarcimento del danno da malasanità rivolgendosi ad avvocati specializzati, ma certo nessun risarcimento economico potrà mai restituire alla vita chi non c'è più.